Antonini Giacomo

Nato e cresciuto a Gravesano e più precisamente a Grumo. Una piccola frazione, una fotocopia di Rio Bo poche case, un grotto, una ventina di persone e nulla di più, nemmeno un ruscello e sicuramente una stella innamorata di chi non si sa!! Fino che gli studi musicali mi hanno portato a Milano al Conservatorio il mio mondo era tutto li, le sagre paesane
le Messe il cinema all’Oratorio il bagno al fiume in giro per prati e boschi e due calci al pallone. ! Mio padre sarto lavorava per conto suo, ma con l’arrivo della confezione improvvisamente il lavoro gli é venuto a mancare e allora che fare? Mia nonna rimasta prestissimo vedova con due figli a carico aveva continuato con il piccolo ristorante che aveva in affitto, poi ereditando la casa del marito si é trasferita
aprendo quello che sarebbe diventato Grotto Antonini. Visto che il grotto cominciava a marciare bene mio padre ha pensato che la soluzione migliore era quella di continuare lui la gestione. Anche se i tempi erano duri, in casa mia si faceva musica. Mia nonna da giovane era stata spedita a “ serva ” in una famiglia benestante. La signora ascoltava musica classica, organizzava pure pomeriggi musicali dove invitava poeti e musicisti. Si innamoro’ di questo tipo di musica e il suo sogno era un giorno di far studiare musica i figli. ! Il mio destino era già segnato fin dall’infanzia, mio padre mi voleva a tutti i costi violinista, per farla breve sono diventato violinista rimanendo nell’Orchestra della Svizzera Italiana per ben trentotto, forse più anni. La mia grande passione pero’ é sempre stata la pittura. Il mio genere é il naif ticinese, ma sono sempre stato attratto dai fumetti. Sentendo la voglia di buttare su carta qualche mio disegnino e sapendo le mie grandi carenze in grammatica ho risolto il problema, creare un Abbecedario, dopo averci lavorato per qualche tempo con grande coraggio ho deciso di farlo pubblicare. Ma é subito dopo che mi é venuta voglia di raccontare le piccole storie che scrivevo nei
temi a scuola, piccole storie fantasiose e descrizioni immaginarie dei miei compaesani che malgrado cariche di errori grammaticali piacevano tanto al mio maestro, già allora le decoravo con disegni che come i temi purtroppo sono andati persi così ho cercato di riprodurli. !
I personaggi, nomi e storie sono immaginari, invece il nome dei paesi sono quelli veri, sono dove io ho passato e vissuto la mia infanzia, un piccolo mondo ormai scomparso.

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