Sotto la penna di Giorgio Orelli … può essere poesia lirica anche il ciclismo: non tanto nella potenza del velocista o nello spunto del finisseur, ma nell’eroismo degli scalatori; e poesia sublime se ci si trova, come scrive lo Pseudo-Longino, sul crinale di una vetta, al punto estremo del precipizio. – Simone Bionda
… mentre, a proposito di un ciclista e intendente e appassionato di ciclismo come Giorgio, Simone segue e ricostruisce questa storia della bicicletta in Elvezia, non trascura affatto la storia che a questa si affratella, e in qualche modo, e non episodicamente, l’attraversa. La storia, la luminosa vicenda dell’esperienza poetica di Orelli. Ne viene, così, questo originale, attraente ‘ritratto in bici’ del poeta Giorgio o di lui accanto … accanto alla sua bici. – Gilberto Lonardi
… il Fiandre. Una Roubaix col naso all’insù. Le pendenze degli strappi in pavé sono da brivido. È grama, Mauro, nevvero? … Servono esperienza, condizione, sensibilità, e timing. Tutto ciò deve coesistere nel momento topico, ai piedi del Muro di Grammont. In poche centinaia di metri devi scaricare sui pedali tutta la potenza che hai nei muscoli … Il resto è una cavalcata durante la quale non ti devi guardare alle spalle. Devi essere proiettato in avanti. Devi spingere. Spingere. E spingere ancora. Senza ascoltare i segnali di dolore che ti trasmettono gambe, braccia, schiena. Se dietro non ci sono alleanze, è fatta. Sarai tu il Re del Belgio. – Giancarlo Dionisio
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