«[…] Ancora oggi il concetto di diritto soggettivo sfugge ad una classificazione dogmatica assoluta, ma ciĂ² importa poco poichĂ© importante è riconoscerlo piĂ¹ che definirlo e riconoscere anche gli obblighi che il diritto soggettivo dell’uno impone all’altro. Nuovamente la tentazione di catalogare questi ultimi in diritti (e obblighi speculari) assoluti e relativi è forte ma errata, perchĂ© la distinzione è concettualmente claudicante (come ben dimostra Martignoni) e perchĂ© una grammatica non è fatta di cataloghi ma di principi, spesso compositi. […] Anche su questo aspetto la lettura del testo di Martignoni è invitante, non solo per il suo valore storiografico, ma perchĂ© oggi ancora il tema è dibattuto e certa dottrina avanguardista si confronta ad un Tribunale federale ahimè caduto in questo frangente in una trappola minimalista (DTF 67 II 74 consid. 2), volta a negare a priori la cosiddetta teoria dell’azione. Qui concludo, rivolgendo il mio sincero apprezzamento a Brenno Martignoni che, nella frenesia della quotidianitĂ , ha saputo ricavarsi un’oasi dedicata alla riflessione del dogma giuridico, arricchendo sĂ© stesso e ogni lettore».
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