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Il diario di Muzzano

Pagine : 96


Formato: 16×23 cm


Lingua: Italiano


ISBN: 88 7967 113 8


PDF: Flyer di presentazione

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Informazioni autore

Il diario di Muzzano di Maria Boschetti Alberti, è uno dei testi più significativi della pedagogia ticinese e una testimonianza di grande valore sulla nostra realtà scolastica nei primi anni del XX secolo. Le pregevoli pagine della pedagogista malcantonese sono qui riproposte pressoché integralmente. Si tratta di un libro che accompagna idealmente, consentendo quasi un confronto immediato tra ideali e realtà, ma soprattutto che permetterà di approfondire le riflessioni sulla cultura ticinese in un momento cruciale come quello rappresentato dagli anni tra le due guerre mondiali, e sul ruolo sempre più importante rivestito dalle donne, le nuove protagoniste della nostra storia. Apparso dapprima a puntate sul settimanale “L’Adula” tra il 1922 e il 1923, poi edito dalle Arti Grafiche A. Salvioni di Bellinzona nel 1924 con il titolo “Scuola di Muzzano” e il sottotitolo “I Bambini come autori. Considerazioni didattiche e commenti a testi di lingua fanciullesca”. Il successo del libro della Boschetti Alberti è dovuto al fatto che, ottant’anni dopo la sua apparizione, nulla ha perso della sua freschezza. È una qualità, questa, dimostrata qualche anno fa dal buon risultato ottenuto dalla sceneggiatura di Roberto Tiraboschi, che partendo dal Diario, ha costruito la trama del film La maestra di Muzzano, prodotto nel 1997 dalla Televisione della Svizzera italiana. Il testo tratta di alcuni bimbi di una borgatella alpestre, nel Canton Ticino, Muzzano, prossima a Lugano. Bimbi contadini di schiettissima “paesanità”, malgrado della vicinanza della cittadina che spiritualmente è la capitale della italianità ticinese. Per altro quella cittadina è anche essa un mondo non chiuso, ma raccolto; popolosa e attiva ma semplice nei costumi e sana come poche. Può dirozzare, non guastare. Quei bimbi sono di piccola età. Non ancora molti han praticato Lugano e molti non l’hanno vista che una volta sola, in festa; non hanno fra loro cittadini, tolto il signor curato e la signora maestra.