Casari Tarcisio

Tarcisio Casari nasce a Lamone il 19 febbraio 1944. Dopo le scuole dell’obbligo, segue le orme del padre ottenendo il diploma federale di falegname. In seguito si specializza, nel restauro ligneo frequentando i corsi all’Accademia Spinelli di Firenze.
Alla fine degli anni sessanta presta le sue conoscenze quale docente di attività pratiche presso l’Istituto San Pietro Canisio di Riva San Vitale dove si occupa per oltre trent’anni della preparazione e dell’inserimento professionale di giovani con problematiche diverse; contemporaneamente, nel corso di quegli anni ottiene il diploma svizzero in pedagogia curativa. Lavora per alcuni anni come docente di sostegno pedagogico e corso pratico nelle scuole medie cantonali.
Appassionato di storia, in modo autodidatta, amplia le sue conoscenze con la ricerca, lo studio di scritti e documenti riguardante eventi, costumi e avvenimenti in Ticino.
Dalle sue ricerche trae alcuni libri tra i quali: uno studio sulla toponomastica ed una ricerca storica sul Comune di Lamone (1988), una cronistoria sull’architetto Giocondo Albertolli di Bedano (1991), la storia del Comune di Cadempino (2007). Nel 2016 pubblica L’odore del legno tagliato: rèssegh e ressegatt, trentín e boratt in Ticino (Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia), frutto di un’accurata indagine, durata quasi dieci anni, sull’evoluzione delle segherie ad acqua dal tardo medioevo all’arrivo del motore elettrico. Il volume considera in particolare alle nostre terre, ma allarga anche lo sguardo sulle terre del centro Europa seguendo l’arco alpino. In questo campo l’autore è considerato uno dei maggiori esperti cantonali; collabora con enti, istituzioni pubbliche e private nell’esame, recupero o restauro di queste macchine preindustriali.
Nel 2019 ha pubblicato per le edizioni Salvioni un volume sulla storia della chiesa cappuccina del Sacro Cuore di Bellinzona. Attualmente sta lavorando ad un altro grosso lavoro dedicato agli artigiani del legno.
Tarcisio Casari vive a Bellinzona.